lunedì 19 giugno 2017

PER RISVEGLIARE L'INTUITO, PROVA IL JOURNALING CON I TAROCCHI [POST + PODCAST]

lunedì 19 giugno 2017


Questo post ha anche la versione podcast, puoi ascoltarla cliccando qui sotto.


Ascolta "Puntata #002 - Tarocchi e journaling per risvegliare l'intuito" su Spreaker.


 ̶N̶e̶g̶l̶i̶ ̶u̶l̶t̶i̶m̶i̶ ̶m̶e̶s̶i̶ ̶h̶o̶ ̶i̶m̶p̶a̶r̶a̶t̶o̶  Quando ho iniziato la mia avventura con i Tarocchi, ho dovuto presto ricredermi su una convinzione molto diffusa e cioè che l'intuito fosse un dono destinato a pochi.
La verità è che l'intuito non è un “dono” che qualcuno ha e altri no. Ce lo abbiamo tutti: ce l'ho io e ce l'hai anche tu, solo che troppo spesso e troppo a lungo lo trascuriamo, fino a dimenticarcene, fino a non sentire più la sua voce e a convincerci di non averlo mai avuto.
Quando questo succede probabilmente non ce ne rendiamo conto, troppo prese come siamo dalla frenesia della vita quotidiana, dai problemi, dal lavoro, dai doveri, dalle aspettative su di noi e da un'infinità di altre cose.
Solo che ad un certo punto, può farsi strada un certo disagio ed emergere una specie di scollamento fra ciò che si è e ciò che si sente di essere. Sembra che le due cose non corrispondano e, se questo capita anche a te, in momenti di particolare sensibilità o vulnerabilità, ti verrebbe quasi da dire:

“Ma che cavolo ci faccio qui? Cosa c'entrano queste persone con me?
E cosa me ne frega di ciò che stanno dicendo?
Questo non è il mio posto...”
e così via.

Cosa ti ha portato fino a quel punto? Tante volte io me lo sono chiesto e, ad un tratto, la risposta è stata chiara: per troppo tempo e in troppe occasioni, non avevo ascoltato ciò che l'intuito mi diceva e la cosa peggiore era che mi sembrava di non sentirlo più... 

Beh, la bella notizia è che ci si può riconnettere sempre con il proprio intuito, con il sé più profondo, quella saggezza immediata e senza filtri che abbiamo tutti: basta volerlo. La bella notizia è che questa voce interiore non si perde per sempre, ma resta sopita, come il fuoco sotto la cenere che ha bisogno di un soffio per riaccendersi; come un muscolo atrofizzato che ha bisogno di esercizio per allenarsi e tornare forte e scattante.
Pensaci: quando una persona non fa mai movimento, arriva quasi a non sentire più il suo corpo e di conseguenza non può nemmeno immaginare quello che potrebbe arrivare a fare. Ma basta iniziare un piano di allenamento costante, o anche un po' di stretching per sentire pian piano ogni muscolo che si risveglia. Allo stesso modo, se non presti mai ascolto al tuo intuito, quasi ti dimentichi di averlo e di conseguenza non puoi immaginare il suo potenziale o che straordinario aiuto può essere, se e quando viene ascoltato.

Per ricominciare ad ascoltarlo, esercitarlo, allenarlo e dunque aiutarmi a risvegliarlo, il primo strumento che ho usato è stato un mazzo di Tarocchi, incontrato sulla mia strada per una serie di fortunati eventi o forse sarebbe meglio dire di sincronicità. Per la precisione si trattava del Tarocco Indovino Dal Negro, disegnato da Sergio Ruffolo. Lo scelsi perché lo avevo visto usare da una signora che leggeva le carte e  mi piacevano i disegni, mi sembravano molto chiari e mi erano rimasti impressi. Sono stati la mia prima “palestra” per allenare l'intuito, lo sguardo e facilitare l'introspezione.

L'esercizio che ho fatto ogni giorno, per 78 giorni (uno per ogni carta) è stato quello che mi piace chiamare “La carta del giorno”: una specie di journaling con le carte, un diario dei Tarocchi. Funziona in modo molto semplice: si tratta di estrarre una carta ogni mattina, osservarla per un certo tempo e lasciar affiorare i pensieri e le sensazioni che quella carta suscita in noi. Poi scrivere tutto su un quaderno/diario lasciando pensieri, ricordi, associazioni e idee, liberi di fluire seguendo le suggestioni della carta che possono derivare dal disegno, dai colori, da un dettaglio, dai personaggi, dalla parola chiave (ce c'è), dal seme: qualsiasi elemento può essere uno stimolo, un grimaldello per aprire qualche porticina del nostro inconscio.

Facendo questo esercizio, ogni giorno sei stimolata a riflettere su emozioni, sensazioni, sentimenti, situazioni, blocchi, rapporti, aspettative, progetti, fallimenti, passato, desideri, paure, speranze e un milione di altre cose che non ti aspetti, ma che emergono da sole e diventano reali proprio nel momento in cui le scrivi. Una volta messe nero su bianco, rappresentano un qualcosa di cui stai prendendo coscienza e che quindi è impossibile continuare ad ignorare. Potente no?
In questo modo le carte diventano il “mezzo” attraverso il quale l'intuito si manifesta e torna a parlarti. La carta è uno stimolo a cui l'intuito si attiva.
Questo esercizio è un viaggio introspettivo pieno di sorprese, ti aiuta a guardarti dentro. Può essere difficile, a volte, ma anche sorprendente, entusiasmante e sarà sempre uno sforzo positivo verso la presa di coscienza. Dopo averlo sperimentato a lungo, mi sento davvero di consigliarlo a tutte le persone che si trovano nella situazione che ho descritto, un po' scherzosamente, all'inizio.

E una volta finite le carte che si fa? Io mi sono presa del tempo per altri esercizi, ma poi ho ripreso l'esercizio della carta del giorno con un mazzo nuovo, che con altre immagini e una diversa simbologia, avrebbe potuto suscitare in me riflessioni nuove e prospettive alternative.

Ma c'è un altro vantaggio in questo esercizio, ottimo per chi, come me è interessata, oltre che all'introspezione, anche ai Tarocchi in sé e alla loro lettura. Nell'osservare le carte si impara a conoscerle e ad interpretarle non secondo significati tradizionalmente codificati ma secondo il proprio sentire, seguendo, appunto, l'intuito: un bellissimo modo per avvicinarsi ai Tarocchi per chi è all'inizio.

E tu hai mai fatto journaling con i Tarocchi? Com'è andata? Se ti va, raccontamelo nei commenti.


3 commenti:

  1. dopo aver letto il post e parlato a lungo di questa pratica, ho deciso di prendere un mazzo di tarocchi che mi rispecchiasse, che mi risuonava: quello illustrato da Nicoletta Ceccoli. beh...sembra che si sia aperto un canale creativo e di contatto sempre più profondo con me stessa. sono contenta di averlo fatto e di aver seguito i tuoi consigli...grazie

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    1. Grazie per averlo condiviso! vedrai quanti spunti riceverai dalle carte, continua!

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  2. Mi sembra una buona idea. Solo due cose: 1) si può fare la sera o in un altro momento della giornata? Per motivi di lavoro, la mia giornata inizia all'alba; 2) quando si estrae la carta e la si descrive nel journal, poi si deve togliere dal mazzo oppure può essere ripescata? Grazie!

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