mercoledì 27 maggio 2020

TAROT SPELLS: UN INCANTESIMO PER POTENZIARE L'INTUITO

TAROT SPELLS: UN INCANTESIMO PER POTENZIARE L'INTUITO

mercoledì 27 maggio 2020



Nel Magic book di maggio, complice l'ispirazione della carte del mese – La Sacerdotessa (o Papessa) - ho scelto il tema dell'intuito per il nostro lavoro di crescita personale con il journaling e i Tarocchi.
Quello dell'intuito è un tema ampio ed affascinante: l'intuito rappresenta una parte fondamentale del nostro essere e può farci da guida nei momenti importanti della vita. Purtroppo però molti fattori, sia naturali che ambientali ed educativi, contribuiscono a fare in modo che questa preziosa facoltà, anziché essere sviluppata e valorizzata, venga etichettata come qualcosa di irrilevante, secondaria e poco pratica e quindi trascurata fino quasi a dimenticarsene; salvo poi ritrovarsi a non capire più cosa si prova, cosa si desidera veramente e quindi insoddisfatti, insicuri e svuotati.
Questo succede proprio perché, trascurando la nostra parte intuitiva e sensibile, abbiamo perso il contatto la nostra guida interiore e facciamo fatica a trovare le nostre motivazioni, i nostri perché e le nostre risposte, finendo per vivere con il famoso pilota automatico.

La mia missione qui nel blog durante il mese di maggio, quindi, è stata quella di

accompagnarti in un percorso che ti potesse aiutare a prendere consapevolezza dell'importanza dell'intuito e di come il sistema sociale lo abbia svalutato, per poi lavorare su di te a un recupero di questa facoltà, presente in tutti noi, ma probabilmente ormai sopita e silenziosa.

Nei post delle scorse settimane ti ho suggerito 3 modi per risvegliare l'intuito e una stesura di Tarocchi per esplorare e acquisire consapevolezza del tuo personale mondo intuitivo.
Oggi chiudiamo il cerchio con una pratica davvero ispirante e coinvolgente a livello sensibile: un “incantesimo” con i Tarocchi per aiutarti a sviluppare la tua percezione intuitiva e ad aprire canali di maggiore consapevolezza. 
Il risveglio delle capacità intuitive ti riconnetterà alla tua saggezza interiore, guida e faro fondamentale per interpretare con fiducia le situazioni della vita, i meccanismi che le governano e prendere le decisioni più giuste per te.
Come tutti gli “incantesimi” con i Tarocchi che trovi nel mio blog, anche questo è tratto e adattato dal libro Tarot spells di Janina Renée.


COSA TI SERVE PER L'INCANTESIMO


  • Un mazzo di Tarocchi intuitivi (es. Rider Waite);
  • una candela da posizionare pochi centimetri sopra la carta della Sacerdotessa come vedi in foto (non accendere questa candela fino a quando non è previsto dall'incantesimo);
  • un panno di stoffa bianca per la stesa che richiami l'idea di luce divina e di pura energia spirituale e/o viola per rappresentare il mondo dell'intuizione (facoltativo);
  • qualcosa per purificare: salvia bianca, palo santo o altro incenso;
  • una pietra ametista (facoltativa);
  • un olio essenziale a scelta fra geranio o lavanda da mettere in diffusore o massaggiare leggermente all'altezza del terzo occhio (facoltativo). 

Come dico sempre, ancora più importanti, rispetto agli strumenti che userai, sono l'intento e la fiducia che infonderai nell'incantesimo, visualizzando davvero quella cosa o quella sensazione come reale e avendo piena fiducia nelle intuizioni che riceverai.

DISPOSIZIONE DELLE CARTE

Lo schema di questo incantesimo ha la forma di una corona, poiché quando una corona si trova sulla testa, simboleggia la coscienza espansa, la consapevolezza e la vera conoscenza.
Per lo schema vengono usate 3 carte: La Stella, La Sacerdotessa (o Papessa) e L'Eremita.
La Stella rappresenta l'ispirazione e la guida di natura superiore e spirituale. Essa completa e dà potere alla Sacerdotessa, la carta della concentrazione della mente, dello sviluppo dell'intuizione e dell'ascolto della voce interiore. L'Eremita, infine, rappresenta la rivelazione e l'interpretazione della conoscenza. È usato qui per aiutarti a capire i sogni, le visioni e le intuizioni che emergeranno durante o dopo la pratica.

PROCEDI IN QUESTO MODO

Il consiglio dell'autrice è di eseguire questo incantesimo nei momenti in cui sei più sicura di non essere interrotta o disturbata, ad esempio la mattina presto o la sera tardi quando il mondo è più tranquillo. Per un maggiore beneficio, puoi ripetere l'incantesimo - o una versione ridotta - ogni giorno, magari anche alla stessa ora.
Per creare il tuo schema di stesura (come quello in foto) cerca di scegliere un tavolo o una postazione dove puoi sederti comodamente, in modo da sentirti a tuo agio mentre ti dedichi alle meditazioni e alle visualizzazioni. 
Inizia purificando te stessa e l'ambiente in cui eseguirai l'incantesimo con del fumo di palo santo o salvia bianca e usando l'olio essenziale come descritto.
Puoi posizionare la pietra sopra il piano di lavoro o tenerla fra le mani durante la visualizzazione.

MEDITAZIONE E VISUALIZZAZIONE

Una volta purificate te stessa e la stanza fai qualche respiro profondo per rilassarti e, quando ti senti pronta, accendi la candela che hai messo da parte per questo incantesimo. Per una durata compresa tra trenta secondi e tre minuti, concentrati sulla fiamma della candela, togliendoti tutto il resto dalla mente. Poi, sempre per un tempo compreso tra trenta secondi e tre minuti, chiudi gli occhi e tieni nella mente l'immagine della fiamma.

Dopo esserti concentrata sulla fiamma, posiziona la carta della Stella come in foto. Per alcuni istanti, immagina di camminare lungo un lago sotto un cielo pieno di stelle. Di tanto in tanto ti fermi per immergere i piedi nell'acqua. Senti la frescura e la piacevolezza dell'acqua scorre intorno ai tuoi piedi. Senti di essere tutt'uno con il lago, la terra e le stelle che brillano di intensità sempre crescente nel cielo sopra di te. Quindi, allarga le braccia verso l'esterno (sia nella visualizzazione che nella realtà) e ad alta voce pronuncia queste parole:

Invito i poteri dell'Universo
mi affido al mio sentire.
Aiutatemi a liberare il mio centro intuitivo,
a imparare ad aprirmi alla conoscenza
e alla guida che cerco.

A questo punto metti la carta della Sacerdotessa in posizione, come nel diagramma. Immagina di continuare a camminare lungo la riva del lago, fino a raggiungere un tempio. Il tempio prenderà la forma che la tua immaginazione vuole dargli. Visualizza te stessa mentre ti avvicini alle porte del tempio. Provi ad aprirle ma le trovi bloccate. Ci riprovi; questa volta ti basta toccare la maniglia della porta con la mano e, magicamente, la porta si spalanca e tu puoi entrare nell'atrio del tempio. 
A questo punto fai una pausa e pronuncia ad alta voce queste parole:

Apro le porte,
entro nel tempio,
entro dentro.
Sono tutt'uno con la conoscenza segreta.
Vedo con altri occhi.
Sento con altre orecchie.
Sento con altri sensi.

Adesso metti l'Eremita al suo posto. Immagina di addentrarti nel tempio, attraversando diversi ambienti (lascia che tua immaginazione li arredi come desidera).
Dopo un po' attraversi una porta e ti trovi in una stanza grande ma buia. Ci sono due pilastri - quelli raffigurati in alcune versioni della carta della Sacerdotessa. Tra quei pilastri si trova un altare, e su quell'altare c'è la tua candela! Cammini verso la candela, tendi le mani sopra di essa, senti il calore della fiamma (sia nella visualizzazione che nella realtà) e dici:

Tutto è chiaro
la conoscenza nascosta
viene alla luce della comprensione.

A questo punto, visualizza che non sei più nel tempio; sei di nuovo a casa e sei seduta sulla tua comoda sedia, con le carte e la candela davanti a te. 
Riprendi coscienza del tuo corpo quando sei pronta passa all'esercizio di visualizzazione seguente.

Inizia ad espandere la tua mente cosciente verso l'esterno visualizzandola come una spirale: metti in allerta i tuoi sensi, assorbendo tutti i segni e i suoni. Immagina una spirale sempre più ampia, che parte da te, si allarga nella stanza, attraversa le mura della casa, uscendo fuori in giardino o nella strada; e si allarga ancora ancora di più per entrare nelle case e negli edifici dei tuoi vicini, andando ancora più lontano, attraversando a spirale il tuo quartiere, la tua città, il tuo paese, il mondo e verso l'esterno nello spazio. Quindi, inverti il processo e avvicina sempre di più la tua coscienza, ritraendo la spirale indietro fino a dentro te stessa, seduta sulla sedia.
A questo punto, con attenzione e con la massima sensibilità possibile, recita la seguente affermazione:

AFFERMAZIONE

Sono aperta e ricettiva
ai livelli più alti di coscienza.
Gli spiriti guida sono qui per me
e io sono il canale delle conoscenze che offrono.
Sono aperta e ricettiva.
I miei centri intuitivi sono svegli.
Apro gli occhi e le orecchie
a tutte le impressioni e intuizioni
che arriveranno.
Ho scostato il velo dell'essere
e posso guardare oltre.
Apro le finestre di spazio e tempo
e vedo oltre.

Adesso rilassati e lascia andare tutti i tuoi pensieri. Svuota la mente, ma apri la tua coscienza e resta per un po' in attesa per ascoltare le intuizioni che arrivano.
Quando senti che è trascorso abbastanza tempo, annota tutte le impressioni che hai ricevuto su un quaderno. Se ti sembra di non aver ricevuto alcuna intuizione utile, non preoccuparti: hai appena iniziato e potresti stupirti di avere intuizioni in momenti inaspettati.
Se lo desideri, questo è un buon momento per proseguire con qualsiasi altro lavoro intuitivo a cui sei interessata, come le rune, il pendolo e, naturalmente, i Tarocchi.
Quando vuoi completare la tua sessione, puoi chiudere l'incantesimo semplicemente spegnendo la candela e mettendo via le carte.

Io ti aspetto, come sempre, nei commenti se ti andrà di raccontarmi com'è andato e se vuoi proseguire il tuo lavoro sull'intuito è disponibile, ancora solo per qualche giorno, il Magic book di maggio, interamente dedicato a questo tema.

Puoi scaricarlo gratuitamente iscrivendoti alla mia Magic letter da QUI.

mercoledì 20 maggio 2020

TAROCCHI: UNA STESURA PER ESPLORARE E SVILUPPARE L'INTUITO

TAROCCHI: UNA STESURA PER ESPLORARE E SVILUPPARE L'INTUITO

mercoledì 20 maggio 2020


Nelle scorse settimane abbiamo parlato molto di intuito, prendendo consapevolezza, in particolare, del fatto che la società in cui viviamo ha per decenni valorizzato soprattutto le qualità razionali e il pensiero logico dell'essere umano, etichettando il sentire intuitivo come qualcosa di irrilevante, secondario e poco pratico. Questo ha creato nelle persone, la convinzione che, ascoltare l'intuito, farne una guida e impegnarsi per mantenerlo sempre vivo, fosse qualcosa di inutile e insensato.
Per tutta la vita la maggior parte di noi da scarso peso alle sensazioni di pancia e alle intuizioni che cercano di emergere dalla propria coscienza, lasciando così che il proprio intuito si atrofizzi e che la sua voce diventi sempre più debole rispetto a quella della ragione, che invece diventa sempre più forte e insistente, ma... non sempre ha ragione, anzi!
Quando si tratta di capire e gestire situazioni più legate al sentire, l'intromissione della voce della ragione può creare grande confusione: l'incapacità di riconoscere i sentimenti, di aprirsi, di lasciarsi andare, di fidarsi della propria voce interiore e la necessità di affidarsi sempre a qualcuno o qualcosa di esterno a noi per essere sicuri di star facendo le scelte giuste.
Per rimediare a tutto questo e ritrovare l'equilibrio perduto fra intuito e razionalità, quindi, è necessario andare a lavorare sulla parte debole – l'intuito, appunto – che, dopo anni in cui ci si è dedicati prevalentemente al pensare, è probabile che si sia parecchio atrofizzato.
La settimana scorsa lo abbiamo fatto con 3 esercizi di coaching, oggi invece saranno i Tarocchi a donarci consapevolezza sul tema con una stesura ad hoc.
Tieni presente che i Tarocchi sono di per sé un meraviglioso strumento per riattivare l'intuito sopito e già usarli anche solo per estrarre una carta al giorno e rifletterci su, è un esercizio utilissimo a questo scopo. La stesa di oggi, invece ti aiuterà a riconoscere, capire e fidarti dei tuoi doni intuitivi.

Prima di provare la stesura, ti invito, come sempre, a rilassarti e affidarti serenamente proprio alla tua intuizione che è parte più saggia e profonda di te. Ricorda che nel consultare i Tarocchi per l'introspezione personale, non esistono interpretazioni e risposte giuste o sbagliate, ma conta soltanto il significato che emerge per te dalle singole carte e dalla visione d'insieme.
Per questa stesura, come per la maggior parte delle stesure personali e introspettive, ti consiglio di scegliere un mazzo di Tarocchi intuitivo, cioè un mazzo in cui gli arcani minori non siano rappresentati da numeri (ad esempio 9 coppe) ma da immagini e scene disegnate, come quello che ho usato io nella stesa del mese e che vedi in foto.

Ecco lo schema da seguire - spiegato passo passo - per approfondire il tema dell'intuito, ricevere stimoli e consigli utili per connetterti ancora di più con il suo potere e impiegarlo nella tua vita.




1. Qual è il mio dono intuitivo?

Questa prima carta è un punto di partenza per esplorare il tuo mondo intuitivo e in particolare, in che modo il tuo intuito ama manifestarsi a te o attraverso quali canali: potrebbe farlo attraverso il corpo, con delle sensazioni fisiche; potrebbe farlo attraverso delle visioni che affiorano mentre sei più rilassata o attraverso una specie di voce interiore che ti parla nei momenti più inaspettati; o ancora attraverso i sogni, oppure attraverso delle sensazioni di smania che ti spingono a una rottura rispetto a qualcosa, o tramite delle rivelazioni improvvise che affiorano dalla tua coscienza. Potrebbe manifestarsi come una grande capacità di connessione con l'Universo, con le tue guide spirituali o con il tuo mondo interiore, oppure come una tendenza a dire la cosa giusta al momento giusto senza che tu sappia neanche il perché hai avuto bisogno di dire quella cosa.
Nella mia stesa, ad esempio, che vedi in foto, il mio dono intuitivo è rappresentato dalla carta del Mago e io ci ho visto subito la mia capacità di vedere oltre le apparenze, di immaginare come una situazione potrebbe evolversi usando il buon senso, e di canalizzare queste sensazioni in azioni concrete.

2. Cosa dovrei esplorare ulteriormente a questo proposito?

Questa carta ti suggerisce qualcosa da fare affinché tu possa imparare a conoscere ancora meglio il tuo intuito, oppure a ravvivarlo, se al momento è un po' sopito o ancora a coltivarlo nel tuo quotidiano.
Nella mia stesa, ad esempio, sembra quasi che il Mago, trasformatosi in un Fante, fra tutti gli strumenti che aveva sul tavolo ne abbia scelto uno in particolare: il pentacolo.
Questo mi indica una strada da seguire, un ambito da potenziare che è quello della vita pratica, del corpo e della dimensione esperienziale.
Il consiglio del Fante di denari (o pentacoli) potrebbe essere quello di coltivare l'attenzione alle sensazioni del corpo (mi viene in mente un percorso di Yoga che mi sta aspettando da un bel po') passare del tempo nella natura ed esplorare soprattutto quelle che sono le sensazioni fisiche.

3. Come posso migliorare le mie capacità intuitive?

Questa carta è un vero e proprio consiglio dagli arcani, un suggerimento su come risvegliare la nostra intuizione se è proprio addormentata o di come affinarla e renderla sempre più potente, se invece è già ben sveglia.
Nel mio caso, il 10 di spade, credo proprio mi stia suggerendo che va benissimo coltivare l'equilibrio fra intuito e ragione, ma in certi casi, dovrei proprio zittire del tutto la voce della ragione. Ad esempio nelle circostanze che riguardano esperienze sensibili.
Già il Fante di denari mi aveva suggerito di immergermi in questo tipi di esperienza e in quei contesti, il 10 di spade ribadisce di “uccidere” la voce della razionalità per immergermi totalmente nel sentire. 

4. Come posso imparare a fidarmi del mio intuito?

Questa carta, infine, rappresenta una via possibile per imparare a fidarsi dell'intuito poiché questo non è affatto scontato. Se imparare a riconoscere la voce dell'intuito può essere il primo passo per riportare il famoso equilibrio fra intuito e razionalità nella nostra vita, poi seguire davvero quella voce senza farsi bloccare da dubbi e paure, rappresenta il passo più importante, il modo per trasformare davvero il nostro intuito in una guida.
Nella mia stesa, ad esempio, ho colto un messaggio bellissimo: la carta della Ruota della fortuna mi dice che posso riconoscere la voce dell'intuito perché essa è messaggera di cambiamento; mi invita quindi a lasciar fluire quella voce, affidandomi al flusso del cambiamento.
Adoro questo messaggio e ho adorato ogni singola rivelazione che questa stesa mi ha portato!

Ti consiglio davvero di provarla e se ti va di condividere le tue riflessioni con me, come sempre puoi trovarmi su Instagram: posta una foto della tua stesa con le tue riflessioni e taggami così possiamo parlarne insieme.

mercoledì 13 maggio 2020

COME RISVEGLIARE L'INTUITO IN 3 SEMPLICI PASSI

COME RISVEGLIARE L'INTUITO IN 3 SEMPLICI PASSI

mercoledì 13 maggio 2020



Nel post della scorsa settimana abbiamo iniziato a parlare di intuito e questo sarà il tema che ci accompagnerà per tutto il mese di maggio.
C'era una citazione in particolare che vorrei riprendere ed è quella di Albert Einstein:
“La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servitore fedele. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono”. 

Questo concetto mi ha colpito parecchio perché, effettivamente, la nostra intuizione è molto condizionata dalla società e dai sistemi educativi, fin da bambini.
Quando siamo piccoli, siamo sintonizzati prevalentemente sul sentire, sull'emotività e il fare creativo. Più si cresce e più aumenta naturalmente anche il pensiero razionale e ragionato.
Questo però non dovrebbe comportare automaticamente un “declassamento” della nostra parte intuitiva che invece, di fatto, avviene a causa di numerosi fattori socioculturali.
Già il semplice starsene seduti a scuola per ore ad ascoltare, leggere, scrivere e fare di conto – tutte cose che hanno a che fare col pensare - dedicando sempre meno tempo a correre, giocare, esplorare – a quelle attività, cioè, che stimolano il sentire - gioca un ruolo importante a favore del primo e discapito del secondo.
La scuola e il sistema educativo prima, i condizionamenti sociali e il pensiero dominante poi,  costituiscono una palestra intensiva e unilaterale sul pensare, quindi il bambino prima e l'adulto poi, tenderà a sviluppare molto di più le facoltà razionali e poco quelle intuitive.
Questo con la conseguenza di creare un forte sbilanciamento fra due parti dell'essere umano ugualmente importanti: la nostra cultura ha di fatto stabilito che solo la razionalità sia una facoltà apprezzabile, mentre l'intuito e, ancora più a monte il sentire, sono considerati di scarsa utilità pratica.
Il pensare è stato così enfatizzato da monopolizzare anche la sfera del sentire, generando grande confusione: l'incapacità di riconoscere i sentimenti, di aprirsi, di lasciarsi andare, di fidarsi della propria voce interiore, la necessità di affidarsi sempre a qualcuno o qualcosa di esterno a noi per essere sicuri di star facendo le scelte giuste.

Per rimediare a tutto questo e ritrovare l'equilibrio perduto fra intuito e razionalità, quindi, è necessario andare a lavorare sulla parte debole – l'intuito – che, dopo anni in cui ci si è dedicati prevalentemente al pensare, è probabile che si sia parecchio atrofizzato.
Vediamo come fare, partendo da una possibile definizione.

CHE COS'È L'INTUITO

L'intuito è la parte più profonda e sensibile di te, fonte della tua saggezza interiore, quella parte che sa la verità, conosce sempre le risposte che ti servono e che, se ben allenato e coltivato, può insegnarti ogni giorno qualcosa, stupirti e guidarti sempre verso la strada più giusta per te.
Generalmente si manifesta sotto forma di sensazioni fisiche (le famose sensazioni di pancia) apparentemente insensate, spesso messaggere di una rottura; diversamente dalla razionalità che si manifesta invece sotto forma di pensieri logici e coerenti, spesso tendenti a mantenere o difendere uno status quo.

Se l'intuito si manifesta attraverso sensazioni fisiche, allora vuol dire che il corpo è la sua casa ed è proprio da lì che si può ripartire per risvegliare questa preziosa facoltà con qualche piccolo esercizio. Te ne suggerisco 3:

1. SENTI IL TUO CORPO

Siediti in una posizione eretta e comoda, chiudi gli occhi e porta l'attenzione al tuo respiro: esso era lì anche un attimo fa ma non sentivi niente perché la tua attenzione era focalizzata su tutt'altro. Senti dunque come sta il tuo corpo qui e ora. Che cosa ti comunica? Sta comodo, ha voglia di muoversi, è intorpidito, avverti qualche dolore o formicolio? Per ora non muoverti, non cambiare posizione, limitati a sentire. Avverti sensazioni piacevoli, spiacevoli o entrambe? Che cosa avrebbe voglia di fare il corpo? Stai per qualche minuto in questo ascolto interiore e poi lentamente riapri gli occhi.

2. SENTI L'ENERGIA NELLE MANI

Siediti in posizione eretta e comoda, chiudi gli occhi e lentamente avvicina i palmi delle tue mani fino a portarli a pochi centimetri di distanza. Resta così per un po' sentendo cosa si produce. Stai per qualche decina di secondi in “ascolto”, poi staccale e senti la differenza. Dopo qualche decina di secondi unisci le mani e senti la differenza. Infine riapri gli occhi.

3. PASSA UN PO' DI TEMPO NELLA NATURA

La natura è una splendida maestra per quanto riguarda il sentire ed è per questo che una delle cose più suggerite nei percorsi di risveglio dell'intuito è proprio quella di connettersi con essa, trascorrerci del tempo con la precisa intenzione di mettersi in ascolto. 
Se puoi scegli un posto che ami particolarmente, che ti è già familiare e nel quale, quindi, tale connessione diventa più facile. Cerca un angolo il più possibile silenzioso per non avere distrazioni.
Mettiti a tuo agio, siediti e respira profondamente, rilassati. Guardati intorno, osserva tutto ciò che accade, anche cose piccole come il movimento di una formica o dei rami nel vento.
Cerca di essere il più possibile aperta e recettiva, chiedi alla natura di donarti un segno: una foglia che ti cade vicino, uno stormo di uccelli migratori che vola sopra di te, un insetto che sale sulla tua mano o ti si posa sulla spalla. Questo è il modo che ha l'Universo di comunicare, quindi presta
attenzione anche alle più piccole cose e naturalmente alle tue emozioni e, ancora, alle sensazioni del corpo.

Nota: molti esercizi sul sentire e sulla connessione con il corpo e le emozioni funzionano meglio se fatti ad occhi chiusi, perché ad occhi aperti la nostra attenzione è inevitabilmente attratta e distratta dall'esterno. Invece in questi esercizi la cosa importante è rilassarsi e lasciare che la percezione del corpo si metta a fuoco da sola, poiché il sentire interiore funziona all'opposto della percezione esteriore: in quest'ultima ci focalizziamo attivamente su certe cose, mentre se vogliamo sentire dentro dobbiamo rilassarci e ricevere quelle sensazioni, emozioni, segnali che il nostro corpo e il nostro inconscio continuamente ci mandano.

La settimana prossima, saranno i Tarocchi a darci ulteriori spunti sul tema con un paio di stesure ad hoc, ma intanto ti lascio alla tua pratica e alla riscoperta del tuo sentire intuitivo.
Dopo questi esercizi, ti sarà sicuramente più chiaro cosa si intende per "sentire": provali per diversi giorni e sentirai pian piano che qualcosa dentro di te inizia a risvegliarsi. Fammi sapere come va nei commenti, ti aspetto!

mercoledì 6 maggio 2020

INTUITO VERSO RAZIONALITÀ: UNA DICOTOMIA  APPARENTE?

INTUITO VERSO RAZIONALITÀ: UNA DICOTOMIA APPARENTE?

mercoledì 6 maggio 2020



L'essere umano è una creatura meravigliosa e complessa, piena di qualità, risorse e talenti. Tra le facoltà di cui disponiamo ve ne sono due che, per varie ragioni, sia naturali che sociali, vengono spesso messe in contrapposizione, come in un'eterna lotta in cui l'uno debba per forza prevalere sull'altro: sto parlando dell'intuito e della razionalità. Entrambi in realtà sono utili e necessari al benessere psicofisico, alla realizzazione individuale e al buon andamento della vita sociale.
Accade però, che spesso l'attivazione di una delle due facoltà inibisce, del tutto o solo in parte, l'altra: mentre pensiamo non riusciamo ad ascoltare la voce dell'intuito in maniera nitida e viceversa. In altre parole, essere in contatto con le sensazioni richiede, in genere, di non pensare, poiché quando siamo sintonizzati su una delle due funzioni, escludiamo i buona parte o del tutto l'altra.
Immagina di trovarti a fare una passeggiata nella natura, in montagna o in campagna magari. Se passi la maggior parte del tempo a pensare e rimuginare, difficilmente potrai apprezzare quello che c'è intorno a te e trarre dall'esperienza una qualche gratificazione, perché il pensare ti impedisce di focalizzare la tua attenzione sul sentire e quindi di entrare davvero in contatto con la natura e con la sua capacità di rigenerarci.


Una distinzione necessaria fra sentire e pensare

Vediamo di chiarire meglio che cosa si intende con sentire (verbo legato all'intuito) e con pensare (verbo legato alla razionalità) poiché capire questa differenza ci aiuta a riconoscere quando siamo focalizzati sull'uno o sull'altro e quindi ad accedere consapevolmente ad entrambe le risorse al momento giusto.

  • Il sentire è ciò che si percepisce direttamente di una situazione, di un oggetto, di una persona, ecc. Esso si manifesta per lo più sotto forma di sensazioni fisiche che si attivano nel nostro corpo (a volte impercettibili a volte più importanti come un nodo in gola, un tremore, un brivido lungo la schiena, un aumento di respirazione o di sudorazione, ecc.) di emozioni e sentimenti che si smuovono, di intuizioni, immagini e suggestioni che nascono in noi spontaneamente. Appartiene al sentire, ad esempio, la sensazione di dolcezza che avvertiamo in bocca quando mangiamo un cioccolatino o le tenere emozioni che proviamo nel vedere un cagnolino o anche la piacevole sensazione fisica che deriva da una carezza o da un abbraccio di un nostro simile.
  • Il pensare è invece l'interpretazione che di tale situazione o esperienza ci dà la nostra mente e che può essere anche in antitesi a quanto provato: ad esempio “la cioccolata mi fa ingrassare”, “meglio non accarezzare qual cucciolo altrimenti mi affeziono”, “non sta bene farsi abbracciare da qualcuno che conosco poco”.

Mentre il sentire è sempre immediato e spontaneo, il pensare è inevitabilmente influenzato a priori dai nostri schemi mentali, dai pregiudizi, dai valori e costumi della cultura e società a cui apparteniamo. Sentire è essere in contatto diretto col qui e ora, percepire la realtà del momento, mentre pensare è sovente un proiettare le proprie speranze, paure e credenze sulla situazione stessa.

Il sentire è la cosa più nostra che abbiamo. Il pensare, invece, non è del tutto nostro, poiché come abbiamo appena visto, è costituito in gran parte da credenze e idee per lo più ereditate culturalmente. Il pensare è facilmente manipolabile, difatti mediante le molte forme di condizionamento sociale si possono portare gli individui a ritenere vere, giuste e naturali cose che non lo sono affatto e, viceversa, a considerare false e inesistenti cose reali. Il sentire, invece, non è manipolabile: non si può spacciare una sensazione spiacevole per piacevole, lo si può far credere con le parole, ma alla prova dei fatti la verità salta fuori. Qualcuno può convincerti che la cioccolata sia cattiva, ma se hai il coraggio di sottoporre a verifica tale affermazione assaggiandola, non potrai fare a meno di provare una sensazione dolce e piacevole, che smentirà ogni tentativo di farti credere il contrario.

Il pensiero logico e razionale, però, è anche quella parte di noi che sa pianificare, organizzare e finalizzare, quindi è essenziale per trasformare il sentire e le intuizioni in scelte e azioni pratiche, che facciano dell'intuizione una felice realtà.
Ecco perché è molto importante recuperare la nostra parte sensibile e intuitiva per poi trovare un buon equilibrio e un dialogo costruttivo fra queste due parti di noi.


Per un recupero del sentire

Albert Einstein ha scritto:
“La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servitore fedele. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono”.

Credo che in questa frase si concentri tutto ciò che c'è da sapere sul tipo di rapporto fra intuito e ragione che spesso si instaura in noi (abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono) e su come sarebbe bene che invece si rapportassero l'un l'altro (la mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servitore fedele).

È quindi fondamentale innanzitutto rivalutare il sentire, per poi riconciliarlo e integrarlo con il pensare. Ci sono momenti in cui bisogna affidarsi all'intuito e momenti in cui bisogna utilizzare la razionalità, ma se per anni, ci si è dedicati prevalentemente al pensare, è probabile che le facoltà sensibili e intuitive si siano un po' atrofizzate e così, quando servono, non funzionano più come dovrebbero, manifestando sensazioni confuse, distorte o che non riusciamo a decifrare a causa delle interferenze della razionalità.
Riattivare la nostra parte intuitiva però è possibile e non è neanche un'operazione difficile, faticosa e infinita, come si potrebbe credere: basta investire in questo intento un po' di tempo e di energie in tre piccoli step:

  1. rendersi conto della necessità di riattivare tale funzione ed è quello che sto cercando di stimolare in te in questo post;
  2. volersi impegnare in tal senso e questa è una responsabilità che spetta interamente a te;
  3. esercitarsi con tecniche e situazioni appropriate. Questo si può imparare attraverso libri, corsi e seminari ma se vuoi, puoi attendere il blog post della settimana prossima in cui ti suggerirò alcuni esercizi pratici per risvegliare ed allenare l'intuito.

Nel frattempo, nel Magic book di maggio, puoi già approfondire l'argomento lavorando proprio per richiamare e risvegliare in te questa importante qualità.

Se non hai ancora il tuo Magic book di Maggio puoi scaricarlo, insieme ad  altri bellissimi regali, iscrivendoti
QUI.
Buona lettura e buon lavoro!